mercoledì 28 dicembre 2011

Acqua Asea - Perchè analizzando i documenti ufficiali risulta essere una Truffa

UPDATE 4/1/2012: sto realizzando un blog dedicato all'informazione sull'acqua ASEA: http://asearicerca.wordpress.com/

quello lo terrò aggiornato, questo articolo no.
Prego quindi di non postare commenti a riguardo ma farlo nel blog qui sopra citato.
Inutile dire che postare commenti offensivi è sintomo di sola maleducazione e non aiuta certo un confronto costruttivo. Ribadisco che nemmeno io interverrò più su questi commenti.


Ho avuto modo di studiare da vicino questo nuovo prodotto medicale in commercio da pochi anni che promette cose sconvolgenti principalmente riassumibili in:

  • Prestazioni sportive superiori per chi la beve regolarmente
  • Capacità curative provate scientificamente

Ho voluto verificare tutte le asserzioni dichiarate dai produttori e dai venditori, se fossero conformi alla verità ed alla realtà.
Il metodo di analisi adottato è decisamente semplice ma efficace: ho preso alcune affermazioni FATTE o dalla casa madre o dai venditori e ho verificato se questa fosse vera o falsa. Ho preso in considerazione solo le dichiarazioni riscontrabili. Non pretendendo di essere io preso sulla parola citerò tutte le fonti da me utilizzate in questa ricerca, sarete voi quindi liberi di trarre delle conclusioni, senza dover fidarvi del sottoscritto o dei venditori ASEA.

Prima di tutto cosa è l'ACQUA ASEA:

Acqua Asea è una soluzione di sale da cucina (cloruro di sodio) in acqua distillata che viene in seguito elettrostimolata (nel contenitore viene inserito un anodo e un catodo distanziati opportunamente a cui viene applicata in seguito una differenza di potenziale dai 0 ai 30 Volt, a una temperatura di 25 - 30 gradi centigradi circa). Nel processo di elettrolisi vengono a generarsi dei radicali liberi , specificatamente dei radicali liberi reattivi all'ossigeno, identificati con la sigla ROS . Un esempio di queste molecole create è il comune perossido di idrogeno chiamato da noi comuni mortali acqua ossigenata. L'elenco completo delle molecole è visibile nel primo punto della domanda di brevetto linkata qui di seguito.
 [Fonte: la domanda di brevetto ufficiale dell'azienda ASEA, direttamente dal sito ufficio brevetti americano, qui in Google Patents, con anche le immagini e più comodo]

Che sapore ha? Acqua da piscina, diciamo che sa di cloro. L'ho in casa e l'ho assaggiata.
E' venduta in bottiglie da 1 litro al piacevole prezzo di 30€ circa.
E' prodotta in America, nello Utah, precisamente a Salt Lake City (coincidenze della vita: un acqua salata prodotta nella "città del lago salato").

Novità, da dicembre si sono ufficialmente dileguati, ma i venditori continuano a vendere

Ultimora (gennaio 2012): Asea ha aperto un nuovo sito ufficiale www.asea.net identico a quello precedente.

Attualmente il sito ufficiale www.teamasea.com vende servizi di marketing. Non vende più l'acqua ASEA, vende siti per chi vuole vendere l'acqua ASEA. La differenza fondamentale è che prima era pieno di informazioni e documenti che cercavano di dimostare l'efficacia del proprio prodotto, ora del prodotto non c'è più nulla, neanche la foto.
Per fortuna, in internet c'è un servizio gratuito che periodicamente scansiona la rete e fa backup dei siti, cosi da poter vedere ancora (senza le immagini purtroppo) il sito vecchio. E' importante perchè quasi tutte le informazioni dei venditori ASEA provengono dalla documentazione sul sito vecchio. Potete visitarlo qui da soli, ma sarà mia premura inserire i link specifici ogni volta che citerò dei suoi contenuti.

Il Brevetto

I venditori ASEA e i loro siti affermano l'esistenza di un brevetto a protezione del loro prodotto, alcuni arrivano a dire che ci sono più di 30 brevetti (qui 31, qua 26, qui 32, ecc...). Dicono tutto questo senza fornire una prova, un documento: tutti i prodotti coperti da brevetto hanno scritto sulla confezione "patent protected" o "protetto da brevetto" alcuni addirittura hanno il numero di registrazione all'ufficio brevetti, l'acqua ASEA non ha questa dicitura e nessun venditore anche sotto sollecitazione diretta ha mai fornito nessuna informazione tranne dire "E' brevettata".
Qui una corrispondenza con il sito ufficiale di teamasea.com che ho avuto di recente. Notate ciò che vi ho detto: sostengono sia brevettato ma dicono che non danno alcuna ulteriore informazione a riguardo, informazioni che sono pubbliche. I brevetti e il loro stato sono pubblici.

La verità è che esiste solo una PATENT APPLIANCE, la 20090110749 [il documento citato prima], ovvero una domanda di brevetto fatta nel 2009 da tali Norton Virdis e Gary Samuelson. Rispettivamente il proprietario (e fondatore) dell'ASEA (vedi pagina vecchio sito) e il capo del comitato scientifico di ASEA (vedi pagina vecchio sito).
La domanda che lecitamente ci possiamo fare è: "la domanda di brevetto è stata accettata?"
La risposta è NO. Non perchè è stata rifiutata, ma perchè addirittura è stata espressamente abbandonata dai richiedenti (Virdis e Samuelson) subito dopo. [qui la scansione completa dei documenti,  qui sempre da Google Patents]
abbandona espressamente dai propositori (cliccate per un immagine più completa)
Le informazioni sono di dominio pubblico e rintracciabili sul sito dell'ufficio brevetti americano nella sezione Public Pair . La domanda è identificabile tramite il seriale 20090110749 (cliccate su public pair, compilate il captcha e poi cercate il seriale nei publication number).
Volete contraddirmi e informare la comunità italiana e mondiale dell'effettiva presenza del brevetto: basta mostrarlo. Indicate semplicemente il numero di riferimento del brevetto di modo da poterlo trovare nel sito brevetti americano. Roba da mezzo secondo di tempo, se il brevetto esiste, ovviamente.
Per ora non esiste nessun brevetto. Nessuno ha mai fornito informazioni neanche sotto esplicita richiesta.

Attendibilità delle fonti scientifiche

I siti e i venditori sostengono che ASEA è il risultato di 16 anni di ricerche scientifiche.
Di questi sedici anni di ricerche scientifiche erano disponibili sul sito solo 4 documenti ufficiali [1 e 2 e 3 e 4], di cui nessuno firmato. Oggi neanche quelli per le ragioni spiegate prima (il sito ora vende altro). Sembra impossibile ma nessuno di questi risulta firmato, neanche una carta intestata. In pratica è impossibile risalire alla fonte di tali documenti e CHIUNQUE avrebbe potuto scriverli. Inutile dire che nessuna rivista scientifica di qualunque settore ha mai parlato di queste ricerche condotte in questi 16 lunghi anni. Chiunque ha lavorato in università e in enti di ricerca conosce bene la mole di pubblicazioni che ogni anno vengono redatte e quanto sia importante la firma dei redattori e dell'ente ospitante (un esempio di pubblicazione scentifica, come queste ce ne sono milioni).
Per ora non esiste nessuna pubblicazione scientifica a favore di ASEA. Non vuol dire che ASEA non funziona, semplicemente che è falso sostenere che ci sono prove e studi scientifici che lo provino.
Ultimamente girano anche documenti non ufficiali che sembrano firmati da un ricercatore indipendente di nome Gary Samuelson, così indipendente da essere quello che ha richiesto il brevetto. Si è lo stesso Gary Samuelson della domanda di brevetto di cui sopra. No, non è una fonte indipendente, anche se si professa un ricercatore indipendente.


Se ci sono pubblicazioni scientifiche ufficiali perché non vengono menzionate sul sito ufficiale?


Non nego che esistano decine e decine di pubblicazioni riguardanti le Redox Signalling Molecules, ma il fatto  è che nessuna documentazione ufficiale (finora disponibile) prova che l'assunzione per vie orali, anali o topiche produca gli effetti che sostiene il produttore. La domanda di brevetto è chiara: trattamento dello stress ossidativo, miglioramento del sistema immunitario, disinfezione, antimicrobico, trattamento delle ferite. Ebbene dove sono gli studi?

Teorie poco chiare

I venditori ASEA utilizzano un approccio molto scientifico, sostenendo che l'acqua ASEA contenga delle molecole dette Redox Signalling Molecules. Queste molecole esistono veramente e sono studiate da molto tempo. Non sono niente di speciale, nonostante il nome strano. Sono radicali liberi, ossidanti. Precisamente Radicali liberi Reattivi della specie dell'ossigeno detti ROS.
Quelle cose che normalmente nella vita di tutti i giorni vi viene detto che sono da combattere con gli antiossidanti, mangiando la verdura, evitando lo stress. Si, perché lo stress genera proprio i radicali liberi.
Sono molecole note da decenni, come l'acqua ossigenata o il radicale ossidrilico.
ASEA sostiene che queste molecole fanno parte dei meccanismi di comunicazione infracellulare. E' vero. Come potete immaginare le cellule non hanno telefoni o computer con cui mandarsi messaggi, l'unico modo sono appunto le molecole, tra cui appunto i radicali liberi.
Asea sostiene che inondando le cellule di queste molecole ne migliori la funzionalità, ma è noto che l'esposizione ai radicali liberi non è così positiva. E' vero che il nostro corpo li produce, ma è altrettanto vero che li combatte anche.
Inoltre non c'è nessuna evidenza scientifica che dimostri che queste molecole riescano ad arrivare nel circolo sanguigno senza essere prima neutralizzate dai sistemi presenti nell'apparato digerente superiore. Molto probabilmente verranno neutralizzate già nella bocca o nello stomaco.

Non riconosciuta negli Stati Uniti

Sul sito ASEA vecchio campeggia questa frase (che sa molto di liberatoria):
These statements (appearing on this Web site) have not been evaluated by the Food and Drug Administration.  This product is not intended to diagnose, treat, cure, or prevent any disease.
[Queste affermazioni non sono state validate dalla Food and Drug Administration. Questo prodotto non intende diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna forma di patologia o malattia]
La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. 

Stessa dicitura presente su OGNI bottiglia di acqua ASEA.

Ma se non intende trattare, curare o prevenire alcuna forma di malattia o patologia perchè dicono il contrario? Sbaglio o si stanno contraddicendo?

MA ASEA FUNZIONA O NO?

Non c'è nessuna evidenza scientifica che lo provi.
Ma:
Voi credereste ancora a chi vi ha raccontato falsità su brevetti inesistenti?
Voi credereste ancora a chi sosteneva fino a ieri prove scientifiche inesistenti?
Voi credereste a chi vende acqua salata a 30 Euro? (l'acqua ossigenata, molto più concentrata costa 4 Euro al litro)
Voi credereste a chi non vi dice che ASEA è fatta di RADICALI LIBERI?

sabato 26 novembre 2011

Ragioni irragionevoli

Spesso conversando con la gente, ma anche con amici e parenti, quando l'argomento della discussione diventa importante e ogni partecipante esprime il suo parere e le sue ragioni. Nulla di strano. Normale, anzi pleonastico.
La stranezza non sta nel parere espresso ma nella mancanza di razionalità nell'esposizione delle argomentazioni a favore della propria tesi: delle opinioni diventano prove schiaccianti, valutazioni soggettive si trasformano in dimostrazioni scientifiche.


Ora la conseguenza madre di tutto ciò è che se si scambia il soggettivo con l'oggettivo avverrà anche il contrario, ovvero i parametri oggettivi forniti da altri verranno giudicati come soggettivi e le dimostrazioni scientifiche regrediranno allo stadio di mere ipotesi o addirittura opinioni, indipendentemente dal fatto che la natura delle constatazioni oggettive è per definizione sono verificabile.

Non stiamo parlando di casistiche isolate, ma di una tendenza comune ad affrontare con modalità errate, a mio modo di vedere, la discussione. L'esempio madre potrebbe essere senza ombra di dubbio la politica, nella quale accade che la persona sposa la causa di un partito e trasforma ogni opinione, linea di pensiero in dati oggettivi e constatazioni palesi che gli altri che non condividono la stesso colore politico paiono negare in palese malafede, quando in verità si è trattato solo di opinioni: da entrambe le parti.

La correttezza nel sostenere una argomentazione dovrebbe partire da analizzare quante argomentazioni sono di natura soggettiva e quali di natura oggettiva e presentarle al proprio interlocutore specificandone chiaramente la natura essendo cosciente che le argomentazioni soggettive sono appunto non condivisibili in termini assoluti.

La mancanza di questo comportamento è segno di mancanza di educazione alla discussione e alla critica unita probabilmente anche ad una scarsa esperienza in questi campi. Ad esempio, sempre nel campo politico, siamo abituati a non valutare criticamente le informazioni che vengono esposte nei dibattiti politici perchè le discussioni che animano sono sempre più spesso di carattere passionale, volte a difendere la propria tesi più che a condividere le proprie argomentazioni con la finalità di conoscere quelle valide altrui.

Quanto paga sostenere una tesi supportata da criteri soggettivi e confutata da altrettante dimostrazioni oggettive? Non può essere solo il desiderio di avere ragione sempre e comunque, o l'incapacità di ammettere il proprio errore o mancanza.

Chiediamoci allora prima di cominciare una discussione:

  • sono disposto a mettere in discussione le mie idee, totalmente?
  • credo fermamente che l'interlocutore sia dotato di raziocinio e che quindi ci sono delle ragioni logiche alla base delle sue decisioni?
  • sono disposto ad ascoltare le sue ragioni?
  • sono cosciente di non avere la verità in tasca?
  • sono cosciente che ci sono sbagli nei miei ragionamenti?
  • sono disposto ad accettare critiche?
Se non rispondiamo con un convinto a tutte queste domande è meglio offrire una birra e parlare di calcio, donne o motori...

domenica 20 novembre 2011

Non lasciare le parole al vento

Scrivere non è la mia vocazione.
Penso, però, sia bello permettere ai propri pensieri di prendere forma e cristallizzarsi. Obbliga la mente a confrontarsi con se stessa mentre la parola non scritta o addirittura mai pronunciata è facile da rinnegare e modificare: è un espediente che l'uomo destreggia con grande maestria. L'unico modo per evitarlo è affidare i propri pensieri a qualcosa che li conservi immodificati nel tempo.


Per questo scrivo.